cerca nel catalogo del

sistema bibliotecario ticinese

Esposizioni virtuali Edizioni di Basilea del XVI sec. al sud delle Alpi

Erasmo da Rotterdam

Annotationes in Novum Testamentum

Editore: Froben Johann
Luogo e anno di pubblicazione: Basilea, 1522

Erasmo, preoccupato per la leggibilità del testo del suo Nuovo Testamento, decide di pubblicare in un volume separato le Annotationes (Vanautgaerden 2012, p. 95): note a carattere prevalentemente filologico e storico, dedicate a diversi passaggi dei libri del Nuovo Testamento, con citazioni in greco ed ebraico. L’opera è in stampa dal 1514, come ci informa Beato Renano in una lettera a Michael Hummelberg del 2 settembre 1514 (Hirstein 2013, p. 482), e viene pubblicata nel 1516.
L’esemplare in mostra appartiene alla terza edizione, come si deduce dal titolo e dalla nota introduttiva a p. 1. Nella Praefatio Erasmo chiarisce che non si tratta di commenti ma di note che intendono illustrare la sua versione del Nuovo Testamento stabilita ad Graecam veritatem secondo le raccomandazione di Girolamo, Agostino e dei sommi pontefici. Il testo viene confrontato con antichi manoscritti latini, due dei quali messigli a disposizione dall’umanista inglese John Colet, che egli definisce divinae Philosophiae mystes. Per questa terza edizione Erasmo poté anche consultare un antichissimo manoscritto scritto in lettere d’oro prestatogli dalla principessa Margherita, zia paterna di Carlo V. Rispetto alla prima edizione ci sono alcune modifiche: così ad esempio nella spiegazione di Io. 1, 1 (p. 183), Erasmo torna alla traduzione tradizionale: In principio erat verbum, invece di Sermo della prima edizione. Il frontespizio è molto elaborato: il titolo è inserito in una cornice che, in alto, presenta la battaglia tra Arminio e Varo, e, in basso, la rappresentazione della cosiddetta “calunnia di Apelle” (Apelles olim hujusmodi pictura Calumniam ultus est): sulla sinistra, in cattedra, un personaggio con le grandi orecchie di re Mida, affiancato da ignorantia e suspicio, mentre calumnia, assistita da invidia, fraus e insidia trascina per i capelli un giovane; penitudo e veritas si tengono dolenti all’estremità destra e seguono il mesto evento. Sui lati le allegorie della temperancia [sic] e iustitia a sinistra, e della caritas e fortitudo a destra. Al centro, sotto il titolo, figura la marca tipografica, con il caduceo che identifica l’officina frobeniana. Alla c. a1, l’inizio del testo delle Annotationes è inserito in una cornice con ricca composizione allegorica, ideata da Holbein, la stessa che era stata utilizzata per l'edizione di Tertulliano del 1521 dello stesso Erasmo (Vanautgaerden 2012, p. 386), e per le edizioni di Maximi Tyrii philosophi Platonici sermones del 1519 e di Velleio Patercolo del 1520-1521 curate da Beatus Rhenanus (Beatus Rhenanus 2000, p. 167 e 225). La pagina che apre il prologo delle Annotationes (c. aa2) si presenta con una cornice, ideata da Urs Graf, composta da quattro legni, e quasi identica a quella che appare nel primo tomo delle opere di Girolamo del 1516 dedicate a William Warham, e che apre la Vita dello Stridonense (c. a5). I legni in alto, in basso e sul lato sinistro, riprendono quelli delle opere di san Girolamo, mentre quello a destra presenta una composizione a due candelabri più complicata. In basso appare la consueta composizione costituita da due putti che reggono uno scudo nel quale si legge l’epigrafe "IO. FROB. TYPIS EXCUDEBAT” seguita da una citazione in caratteri greci. Il testo è a piena pagina, con richiami nei margini che fungono da brevi riassunti. Nel testo in latino troviamo anche citazioni in lettere greche ed ebraiche. Da notare i bellissimi capilettera, in corpo maggiore, ad introdurre i singoli libri neotestamentari, più piccoli all'inizio dei capitoli (per es. a p. 1 la lettera E con la morte di Assalonne).
L’esemplare esposto in mostra è annotato ad inchiostro da una mano cinquecentesca, che introduce anche note interlineari volte a spiegare una parola o metafora (ad es. a c. aa3, l. 16 la parola typhus viene spiegata con superbia). L’Università di Parigi proibì le Annotationes nel 1544 e nel 1551 (De Bujanda Paris, pp. 178-179), e l’indice di Venezia nel 1554 (De Bujanda Thesaurus, p. 168). L’esemplare esposto non ha segni di censura.

Erasmus, Des. Erasmi Roterodami in Novum Testamentum ab Annotationes in Novum Testamentum ab eodem tertio recognitum, annotationes item ab ipso recognitae & auctario neutique poenitendo locupletatae, Apud inclytam Rauracorum Basilaeam: [Io. Frob. typis excudebat], 1522

[8], 629, [1] p.; 33 cm (fol.)

Impronta: i-i- e-nt isr- esri (3) 1522 (R)
Segn.: aa4, a-z6, A-Z6, Aa-Ff6, Gg4
Alcune sottolineature, richiami e note a margine (XVI sec.)
Legatura ottocentesca in cartone
Bibliografia: Hirstein 2013; Beatus Rhenanus 2000; Vanautgaerden 2013

Provenienza: Convento dei Frati Cappuccini di Lugano

Collocazione attuale: Biblioteca Salita dei Frati Lugano, BSF 61 Ga 29

Link alla notizia nel catalogo cantonale

Vai alla panoramica delle opere

Top