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Esposizioni virtuali Edizioni di Basilea del XVI sec. al sud delle Alpi

Biblia hebraica

Editore: Bebel Johann
Luogo e anno di pubblicazione: Basilea, 1535

L’edizione della Bibbia con il testo in latino e in ebraico accompagnato dai commenti rabbinici, è il coronamento degli studi ebraici di Sebastian Münster. Nato nel 1488 a Ingelheim vicino a Magonza, entra nell’ordine francescano nel 1507. Nel convento di Santa Caterina a Rufach, in Alsazia, è allievo di Konrad Pellikan che lo introduce allo studio della lingua ebraica, del greco, della matematica e della cosmografia. Soggiorna poi a Tübingen dove conosce Filippo Melantone e Johann Reuchlin. Dal 1529 Münster succede a Pellikan alla cattedra di ebraico all’Università di Basilea e aderisce alla riforma uscendo dall’ordine francescano. Nel 1530 sposa la vedova dello stampatore Adam Petri, Anna Selber. Münster ricerca attivamente manoscritti e stampe in lingua ebraica e studia intensamente la letteratura rabbinica, e non solo quella legata ai testi sacri, ma anche i testi lessicografici, storici, matematici, (v. Burmeister 1969, p. 76 sg.). Nel 1520 pubblica presso Froben il suo primo testo ebraico Epitome hebraicae grammaticae; nel 1523, sempre da Froben, il Dictionarium hebraicum; nel 1525 la Grammatica hebraica Eliae Levitae. La bibbia stampata a Basilea tra il 1534 e il 1535 in due volumi in folio è preceduta da due diverse lettere introduttive, in ebraico per i lettori ebrei e in latino per i lettori cristiani, e da due prefazioni (t. 1: In Vetus Testamentum praefatio, t. 2: In Prophetas praefatio), nelle quali Münster rende conto del suo operato, citando esplicitamente i testi rabbinici utilizzati, il commento di Nicolao da Lira, gli studi di Johann Reuchlin, la traduzione di Lutero e le recenti traduzioni bibliche cattoliche di Sante Pagnini (Lione 1527) e Agostino Steuco (Venezia 1529). Münster scrive di aver costatato, già all’epoca dei suoi primi studi ebraici, che molte interpretazioni della bibbia sono sbagliate, non tanto per colpa dell’interprete, ma per un’errata traduzione dei testi originali (t. 1, c. α4v). Conscio della difficoltà della sua impresa di traduttore dell’antico testamento, si aspetta di essere rimproverato e calunniato, come già successe ad Erasmo, accusato di aver osato correggere i testi sacri (t. 1, c. α5r: “Nemo non novit quantus tumultus superioribus annis excitatus fuerit contra Erasmum, quod corrigere ausus fuerit, sic enim illi loquunt, sacrum evangelium”). Se la traduzione corrente della bibbia, la Vulgata latina di Girolamo, contiene tanti errori, osserva, non è per colpa del traduttore, ma di autori posteriori che si sono appropriati del suo nome per tramandare la Vulgata stessa. Purtroppo Girolamo, aggiunge, non ha avuto la possibilità di moltiplicare in più esemplari e diffondere rapidamente la sua opera, come è invece ora possibile grazie all’invenzione della stampa (t. 1, c. β3v). Münster sottolinea che il suo intento non è di tradurre i testi ebraici in bel latino, ma di attenersi alla lettera del testo sacro, con fedeltà al ductus della lingua ebraica (t. 1, c. β1v: “Vulgata autem editio est elegans, sed dissidet in plerisque locis ab ebraico textu”). L’edizione reca la marca editoriale di Johann Bebel, la “Palma Bebeliana”, disegnata da Hans Holbein Jr., mentre nel colophon gli editori risultano essere Isengrin e Petri. Né Bebel né Isengrin fino alla data di questa bibbia, hanno mai utilizzato caratteri ebraici (che erano stati usati per la prima volta a Basilea da Froben, nell’edizione delle opere di Girolamo, v. qui in mostra n. 18), mentre Petri aveva già stampato nel 1530, dello stesso Sebastian Münster, il Dictionarium trilingue, e il commento ai libri di Gioele e Malachia. La Bibbia curata da Münster è una impresa editoriale collettiva, dove l’autore e i tre tipografi basileesi hanno fra di loro vari legami di parentela: Johann Bebel, che stampa per conto di Isengrin e di Petri, è suocero di Michael Isengrin, mentre Sebastian Münster è il patrigno di Heinrich Petri. Il commento biblico di Sebastian Münster è condannato nell’indice romano del 1559 (De Bujanda Rome 1557, p. 611, n. 741; De Bujanda Thesaurus, p. 292 e 456).
L’esemplare proviene dalla biblioteca del convento francescano osservante della Madonna degli Angeli di Lugano, come è attestato dalla scritta sui tagli anteriore e di piede del volume: Lugani Sancte marie Angeloru[m]. Ci sono alcune note marginali (XVI sec.), sottolineature, segni di lettura, ma non di censura. Una nota ms, che fa riferimento esplicito all’Indice dei libri proibiti, è apposta sul f. di guardia: Prohibita ex regulis Indicis et auctoris [seclo?] in Indice Tri[dentin]i.

Miqdals ja 'esrim we 'arbba 'sifre En tibi lector Hebraica Biblia Latina planeque nova Sebast. Munsteri tralatione, Basileae: ex officina Bebeliana impendiis Michaelis Isingrinii et Henrici Petri, 1535

2 t. in 1 vol. ([12], 795 c.); 35 cm (fol.)

Testo a due colonne, versione ebraica e latina a fronte, intercalato dal commento in latino su una sola colonna
Data sul front. del vol. 1.: Basileae 1534
Colophon vol. 1 c. Pp6v: Basileae, ex officina Bebeliana, impendiis Michaelis Isingrinii et Henrici Petri. 1534; colophon vol. 2 c. CCC6r: Basileae, ex Officina Bebeliana, impendiis Michaelis Isingrini et Henrici Petri 1535
Marca, di Johann Bebel, vol. 1, c. Pp6v e vol. 2, c. CCC6v: Palma Beb.
Segn.: [alfa]6, [beta]6, a-z6, A-Z6, Aa-Pp6; [alfa]4, AA-ZZ6, aa-zz6, aaa-zzz6, AAA6, BBB4, CCC6
Impronta: Vol. 1: [asterisco][asterisco][asterisco][asterisco] t.r[asterisco] c.er holi (3) 1534 (A). Vol. 2: e-ma [asterisco][asterisco][asterisco][asterisco] r.um puqu C 1535 (R) (gli asterischi stanno per caratteri ebraici)
Alcune postille marginali (XVI sec.)
Scritta sul taglio anteriore: Lugani; scritta sul taglio di piede: Sancte marie Angeloru[m]
Nota ms su f. di guardia: Prohibita ex regulis Indicis et auctoris [seclo?] in Indice Trid[entin]i
Legatura: pelle suina su assi in legno con impressioni a secco tramite rotelle; resti di fermagli; titolo sul dorso: Biblia Hebraico Latina Munster; vecchia collocazione parzialmente leggibile M II
Bibliografia: Petri-Schwabe 1997, pp. 476-481; VD16 B 2881
Versione digitalizzata: http://reader.digitale-sammlungen.de/de/fs1/object/display/bsb10141282_00009.html
vol. 2: http://reader.digitale-sammlungen.de/resolve/display/bsb10141283.html

Provenienza: Convento dei Frati Minori Osservanti di Santa Maria degli Angeli Lugano

Collocazione attuale: Biblioteca cantonale Lugano, LGC D 1 B 4

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