Editore: Froben Hieronymus, Episcopius Nicolaus
Luogo e anno di pubblicazione: Basilea, 1531
I grandi umanisti nordalpini, quali Erasmo e Beato Renano, si sono dedicati con grande impegno alla traduzione in latino di testi del cristianesimo antico, nell’intento di riformare la Chiesa del loro tempo, spesso giudicata troppo mondana, sul modello di quella antica, ancora incontaminata. In questo contesto si colloca la traduzione delle Orationes di Gregorio di Nazianzo ad opera di Willibald Pirckheimer (Eichstätt 1470 - Norimberga 1530). La sua formazione accademica ebbe luogo in Italia, dove studiò la lingua greca ed il diritto, tra il 1489 e il 1492 a Padova, e in seguito a Pavia (Holzberg 1981, pp. 91-92). Rientrato a Norimberga, dove fu membro del patriziato, intraprese la carriera di avvocato e fece parte, dal 1496 al 1523, del senato, dove svolse tra l’altro la funzione di consigliere giuridico, e dal 1500 anche quella di consigliere imperiale. Soprattutto dopo la morte del padre, si dedicò intensamente allo studio (Holzberg 1981, pp. 41-45; 57; 87), perfezionando la conoscenza del latino e del greco, ciò che gli permise di intraprendere la traduzione di testi di opere classiche, quali la Geografia di Tolomeo. Fu amico di Albrecht Dürer, che lo ritrasse in un disegno oggi conservato a Berlino, e che eseguì delle miniature per alcuni suoi libri (Dürer 2013, pp. 174-175). Pirckheimer fu in relazione epistolare con Erasmo, Tritemio, e altri. Come altri umanisti, in un primo momento Pirckheimer fu piuttosto favorevole al movimento riformatore di Lutero, ma a seguito degli eventi succedutisi dal 1519 in poi, se ne distanziò, non condividendo le misure di costrizione e intimidazione che colpirono anche il monastero di Santa Chiara di Norimberga, dove era badessa sua sorella Caritas. In un ambiente segnato da profonde spaccature preferì essere neque Lutheranus neque Eckianus sed christianus (Scharoun 1993, pp. 107-147). Nel 1521 Pirckheimer aveva già tradotto e pubblicato i discorsi 38-41, 44 e 45 di Gregorio (Holzberg 1981, p. 287). Nel 1528 uscirono i due discorsi contro l’imperatore Giuliano che dedicò alla sorella Caritas, affinché potesse meditare sui tempi difficili causati dall’introduzione del luteranesimo a Norimberga e dalle angherie imposte alle comunità religiose (Terzer 2013, pp. 228-229). Per questa traduzione si era servito anche di un manoscritto fornitogli nel 1529 dall'umanista di Norimberga Johann Hess e oggi perduto (Holzberg 1981, p. 89). L’edizione delle Orationes del 1531 apparve invece postuma a cura del genero Hans Straub (Holzberg 1981, p. 356 con descrizione dettagliata). L'opera ebbe successo, e già nel 1532 apparve a Parigi una ristampa con l’aggiunta di alcuni discorsi attribuiti a Rufino, mentre nel 1550 Johann Herwagen curò a Basilea un’altra ristampa con la traduzione latina dei discorsi mancanti (Holzberg 1981, pp. 361-362). La traduzione latina si attiene strettamente all’originale greco, nonostante Holzberg noti come vi siano dei passi con incomprensioni del testo o leggeri errori grammaticali (Holzberg 1981 pp. 194-296). La traduzione delle Orationes è preceduta dall’indice dei discorsi, che elenca trenta nuove traduzioni, e altre otto già pubblicate in precedenza. Segue la traduzione latina della Vita del Nazianzeno di Gregorius Presbyter. Nella dedica al duca Giorgio di Sassonia datata idibus Maii, cioè 15 Maggio 1531, Hans Straub scrive di voler rispettare appieno la volontà del defunto curatore e portare a compimento l’edizione. Egli elogia l’operato del suocero Pirckheimer che, seguendo la parabola del servo buono, ha reso accessibile il grande tesoro delle opere del Nazianzeno. Straub dichiara che, avendo ereditato una cospicua parte dei beni di Pirckheimer, vuole onorare la volontà del defunto e portare a compimento la pubblicazione della traduzione. I discorsi già pubblicati nel 1521 e nel 1528 sono riproposti nella seconda parte del volume, con le dediche originali al padre agostiniano Venceslas Linck ed al conte Hermann von Neuenahr. Il testo è disposto a piena pagina e ogni orazione è introdotta da una prima riga in maiuscolo e da capilettera di grande qualità, riutilizzati anche in altre edizioni (per es. a p. 1 lettera C con rappresentazione di Sansone e Dalila; a p. 27 lettera A con Orfeo, a p. 36 lettera Q con profilo dell’imperatore Vitellio). Sul margine superiore ci sono i titoli correnti, su quello inferiore i richiami. Alcuni richiami anche ai margini laterali. Alla fine del volume, a p. 126 della seconda parte con i discorsi pubblicati nel 1521 e 1528, c’è la formula collazionale. Sull’ultimo foglio il saluto al lettore, l’indirizzo e la data di stampa: Basileae in officina Frobeniana, per Hieronymum Frobenium & Nicolaum Episcopium mense Septembri Anno MDXXXI; segue, sul verso, la marca di Froben.
L’esemplare esposto in mostra presenta alcuni segni di censura: la carta a2, che conteneva una parte della dedica di Erasmo, è stata tagliata; rimane tuttavia la dedica finale con la data Ex inclyta academia Friburgensi Id. Maij MDXXXI. Nel titolo, lo spazio con il nome del curatore, Bilibaldo Pirckheimero è reso illeggibile con piccoli cerchi d’inchiostro, identico procedimento utilizzato, nello stesso titolo, per occultare il nome di Erasmo da Rotterdam. Anche a p. 1, nel titolo della Vita divi Gregorii Nazianzeni theologi, a Gregorio presbytero conscripta, e a Bilibaldo Pirckheimero in latinum versa il nome del curatore è cancellato. Questa damnatio è sicuramente dovuta al fatto che Pirckheimer finì sulla bolla di scomunica di Lutero del 1520 – a quanto pare Johann Eck lo fece inserire per vendetta per il Eckius dedolatus attribuito al norimberghese – scomunica dalla quale però fu assolto l’anno successivo (Becker 2013, pp. 207-208), e al fatto che gli indici romani del 1559 e del 1564 inserirono la sua opera omnia tra i libri condannati (De Bujanda Thesaurus, p. 322. Alcune annotazioni manoscritte (XVI sec.) sui margini. Sul foglio di guardia anteriore la nota manoscritta di un possessore precedente: Solari VIII Idus Decembris 1832. Sul frontespizio due timbri a inchiostro non identificati.
D. Gregorii Nazianzeni orationes XXX, Bilibaldo Pirckheimero interprete, nunc primum editae, quarum catalogum, cum alijs quibusdam, post epistolam des. Erasmi Roter. Videbis, Basileae: In officina Frobeniana, 1531
[6], 304, 126, [2] p. ; 31 cm (fol.)
Marca sul frontespizio e nel colophon: Caduceo sorretto da due mani uscenti da nuvole, con due serpenti coronati attorcigliati e in cima una colomba, con la scritta: FROBEN (HB, fig. 49)
Impronta: ++++ e-m, umm, coen (3) 1531 (R)
Segn.: a4, A-Z6, A[asterisco]6, B[asterisco]8, Aa-Hh6, Ii-Kk8
Nota ms sul f. di guardia ant.: Solari VIII Idus Decembris 1832
Legatura in pergamena
Bibliografia: Becker 2013; Dürer 2013; Holzberg 1981, p. 352-362; Palla 2010, pp. 209-2011; Terzer 2013
Provenienze: Convento dei Frati Cappuccini di Lugano, Solari (XIX sec.)
Collocazione attuale: Biblioteca Salita dei Frati Lugano, BSF 53 Da 28
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